Gaara (我愛羅, Gaara) è il Quinto Kazekage del Villaggio della Sabbia. È stato una delle Forze portanti del demone Tasso a una coda. Gaara è un membro del Clan del Kazekage ed è il figlio di Karura e Rasa, il Quarto Kazekage. È il fratello minore di Temari e Kankuro. Gaara è il padre adottivo di Shinki.[1]
Storia[]
Infanzia[]
Alla sua nascita gli fu sigillato nel corpo il demone Monocoda per ordine del padre. Fu possibile grazie ad un Jutsu operato da una delle anziane del villaggio della sabbia, la marionettista Chiyo. Poiché era necessario un sacrificio, venne scelta la madre di Gaara, Karura. Nella prima serie sembra che prima di morire, Karura abbia maledetto il villaggio e suo figlio appena nato, sperando, però, che un giorno l'avrebbe vendicata e così chiese alla sabbia di proteggerlo. Più avanti sarà il padre stesso (resuscitato dall' Edo Tensei) a rivelargli che la sabbia che l'ha sempre difeso è l'eredità dell'amore della madre. Non della sua sete di vendetta.
Il motivo per cui il padre di Gaara gli inflisse quel triste destino era dovuto al fatto che il signore feudale di quel territorio stava pian piano indebolendo il villaggio, minimizzando la sua capacità di difendersi. Addirittura il signore feudale aveva cominciato ad offrire lavoro ad altri villaggi ninja, anziché al suo, quello della sabbia. Vedendo cosa stava succedendo al suo villaggio, il Quarto Kazekage si rese conto che i loro ninja avrebbero dovuto essere di un livello assai superiore. Gaara sarebbe stato quindi la loro arma segreta.
L'intero villaggio odiava il bimbo e temeva il grande potere rinchiuso nel suo corpo; il padre del ragazzo, ancora prima di rendersi conto di quanto poteva essere utile, lo voleva morto e, per questo motivo, aveva cercato più volte di assassinarlo. Come risultato, Gaara era diventato un ragazzo chiuso in sè stesso, silenzioso e consumato da un odio profondo verso tutti. Aveva iniziato a provare piacere nell'annientare i diversi sicari mandatigli contro dal padre; alla lunga, uccidere chiunque minacciasse la sua esistenza era divenuta la sua ragione di vita. La sua insonnia, causata dal fatto che il Monocoda divorava la sua personalità approfittando delle poche difese durante la fase di sonno, aveva reso Gaara ancor più instabile.
L'infanzia di Gaara fu piuttosto simile a quella di Naruto, forse addirittura più triste data la totale mancanza di un amico. Entrambi erano soli ed avevano un forte desiderio di risultare simpatici, amati, riconosciuti come individui. Mentre Naruto giunse alla conclusione che scherzare e rendersi ridicolo lo avrebbe portato al centro dell'attenzione che desiderava, Gaara si convinse che poteva conservare e confermare la sua esistenza uccidendo chiunque lo minacciasse e, come sua caratteristica principale, si nota una forma di esistenzialismo. In mancanza dell'approvazione altrui, poteva dare valore alla sua vita soltanto non considerando importante quella altrui. Naruto ebbe, in seguito, l'amicizia di Iruka e del Team 7 guidato da Kakashi mentre Gaara non ebbe mai nessuno e non poté comprendere il concetto di combattere per una persona cara.
In entrambi i casi, i due bambini tentarono di conquistare i loro coetanei mantenendo un atteggiamento positivo, allegro ed amichevole. In un'occasione, Gaara utilizzò i suoi poteri per recuperare il pallone di un gruppo di bambini che stavano giocando nei suoi paraggi ma loro fuggirono quando lo videro. Non volendo restare solo, Gaara li supplicò di aspettare e la sua sabbia, interpretandolo come un ordine, li bloccò. Infuriatosi alle grida di aiuto dei bambini, Gaara quasi ne uccise alcuni, fermandosi solo quando intervenne l'adorato zio e suo unico amico, Yashamaru. Più tardi, Gaara decise di farsi perdonare e corse a portare una medicina alla bambina che aveva ferito più gravemente ma lei, dopo aver visto chi era alla porta, gliela sbatté in faccia, chiamandolo mostro e lasciandolo con il viso stravolto dal dolore.
Gaara venne addestrato dal padre ma educato per lo più dallo zio, Yashamaru. Essendo l'ospite del Monocoda, Gaara aveva un controllo della sabbia quasi istintivo. Per di più, era la sabbia a proteggerlo, rendendolo quasi impossibile da toccare. Per sei anni, l'intero villaggio temette il bambino, fatta esclusione per Yashamaru che raccontava spesso al nipote di quanto Karura lo avesse amato e voluto proteggere; secondo Yashamaru, era per il forte amore della madre che la sabbia proteggeva sempre Gaara. Per un periodo di tempo, sembrò che Yashamaru fosse l'unica persona a cui importasse del piccolo Gaara (similitudini sono riscontrabili col rapporto tra Naruto e Iruka, anche se il loro avrà molto più successo). Gli sforzi di Gaara per essere accettato risultarono tutti disastrosi, portando il padre a tramare contro di lui. Gaara era divenuto, agli occhi del Quarto Kazekage, un esperimento fallito ed un pericolo troppo grande per gli altri abitanti del villaggio. Così, il Quarto Kazekage ordinò a Yashamaru di uccidere il bambino. La sabbia lo protesse dagli attachi e Gaara controbatté e ferì il sicario mortalmente prima di scoprire che si trattava dello zio. Sconvolto dall'accaduto, Gaara scoppiò in lacrime e corse accanto allo zio, chiedendogli perché avesse tentato di ucciderlo. Yashamaru rivelò così al nipote dell'ordine del Quarto Kazekage. Gaara, sebbene assai turbato, si sforzò di sorridere ed in un sussurro suggerì allo zio che la motivazione era solo quella, si trattava di un ordine che andava eseguito. Rimase scioccato quando Yashamaru emise un flebile dissenso. Infatti, nonostante avesse cercato di amare Gaara, lo aveva sempre odiato perché aveva strappato la vita della sua amata sorella, Karura. Prima di morire, si aprì la giacca rivelando degli esplosivi e le sue ultime parole furono: "Ti prego, muori". Gaara però sopravvisse ancora una volta protetto da uno scudo impenetrabile di sabbia. Stando a Yashamaru, Karura aveva maledetto il villaggio della sabbia per l'aver usato lei e il suo piccolo bambino come, rispettivamente, sacrificio e arma, ma aveva in aggiunta maledetto anche Gaara per il dolore che le inflisse. Dopo essersi reso conto che nessuno lo aveva mai amato, né la madre, né lo zio, Gaara utilizzò la sua sabbia per imprimersi sulla fronte un kanji, "Amore" per ricordarsi sempre che lui era "un Asura che ama solo se stesso". Questa fu l'unica occasione in cui la sabbia non lo protesse dal ferirsi, e probabilmente la prima volta che sanguinò. Per i seguenti sei anni, Gaara rimase l'obiettivo di molti sicari mandati dal Quarto Kazekage ma riuscì a salvarsi ogni volta uccidendo regolarmente gli assassini.
Partecipa poi agli Esami di selezione dei chunin.
Prima Parte[]
Già nella prima prova dell'esame di selezione dei chunin dimostra la sua abilità, creando un occhio con la sabbia dal quale può copiare ciò che scrivono gli altri studenti. Nella seconda prova, Gaara dà segno dalla sua malvagità uccidendo senza pietà Shigure con la tecnica del funerale del deserto. Lui e il suo gruppo sono i primi a superare la seconda prova nella Foresta della Morte e persino senza ferite (in realtà, questo è dovuto alla difesa assoluta di Gaara). Nelle eliminatorie, Gaara sconfigge Rock Lee travolgendolo con uno tsunami di sabbia, spezzandogli un braccio e una gamba (nonostante quest'ultimo riesca a metterlo in difficoltà tramite l'apertura delle porte del chakra). Tenta anche di ucciderlo ma viene fermato dal maestro del giovane ninja, Gai. Gaara poi spiega a Naruto il perché del gesto: il suo obiettivo nella vita è quello di uccidere gli altri, in quanto è l'unico modo che ha per sentirsi "vivo".
Nella prova finale, Gaara affronta Sasuke: Gaara rimane nella sua sfera di sabbia per proteggersi mentre usa il Terzo Occhio per controllare Sasuke, ma quest'ultimo, a sorpresa, dimostra il motivo del suo ritardo, sfoderando la tecnica inventata da Kakashi, il Chidori, con cui sfonda la sabbia e colpisce Gaara che, vedendosi sanguinare per la prima volta, impazzisce e, dal buco che ha formato, Sasuke vede un occhio di Gaara diverso dal solito (giallo con un rombo nero all'interno) che lo preoccupa. Sul finire dello scontro, Gaara si altera e distrugge l'arena. Approfittando del momento, Orochimaru, che si era finto Quarto Kazekage, rapisce il Terzo Hokage e ordina a tutti i suoi ninja di devastare Konoha. Gaara sviene e viene portato nel bosco da Temari e Kankuro. Sasuke lo insegue, ma è costretto a fermarsi per affrontare Temari. Intanto, Gaara si risveglia ed è costretto ad affrontare Naruto. Gaara si trasforma in un mezzo-demone, ma, vedendo la grande abilità di Naruto, si trasforma completamente nel demone Monocoda. Naruto è costretto, quindi, ad evocare Gamabunta per affrontarlo. Quando Gaara torna normale, Naruto lo affronta utilizzando il chakra della Volpe a nove code, come contro Neji, riuscendo infine a vincere abbattendolo con una testata. Gaara capisce quindi i suoi sbagli, comprende che la vera forza è nell'amicizia, si pente e fugge da Konoha con Temari e Kankuro.
Chiamato da Tsunade per fermare il Quartetto del Suono a Konoha, Gaara si scontra con Kimimaro per salvare Rock Lee. Parte dunque uno scontro molto duro, che vede Gaara vincitore. Kimimaro, infatti, muore un istante prima di dare il colpo di grazia all'avversario, non solo per la sua malattia ma anche per la fatica del combattimento e per aver consumato tutto il suo chakra.
Il salvataggio di Matsuri[]
Tra la prima e la seconda serie animata, nei filler si scopre che Gaara ha un' allieva di nome Matsuri, che, avendo l'elemento vento affine al suo chakra, riesce a controllare la sabbia come il suo maestro. È l'unica persona divenuta allieva di Gaara per rispetto invece che per timore; in queste circostanze scopriamo che Gaara sa essere anche un maestro molto saggio, dato che come Naruto, ha passato parecchie esperienze dolorose. Matsuri viene rapita da quattro ninja del Villaggio degli Artigiani che vogliono ottenere Shukaku: a tale scopo, cercano di attirare in trappola Gaara. Durante la battaglia con il quartetto, i ninja della sabbia vengono aiutati dagli alleati di Konoha, e Gaara perde di nuovo il controllo di sé, trasformando metà del suo corpo in demone. Tuttavia, per la prima volta, Gaara riesce a riprendersi e ad uccidere Seimei, il fondatore del Villaggio degli Artigiani resuscitato dal quartetto. Nonostante Matsuri abbia avuto modo di vedere il mostro dentro Gaara, decide comunque di rimanere sua allieva, anche grazie alle parole di Naruto.
Seconda parte[]
Nella seconda serie Gaara è divenuto il Quinto Kazekage. Nonostante non si sappia nulla di ciò che ha fatto per il villaggio in questo ruolo, si presume sia stato un ottimo capovillaggio (anche se gli anziani del villaggio lo hanno eletto solo per tenerlo d'occhio, infatti, una volta catturato da Akatsuki, essi pensano subito ad un nuovo Kazekage), tanto che la sua gente si preoccupa per lui durante il suo combattimento con Deidara. Successivamente, dopo il rapimento, il villaggio giunge a mandare una folla di ninja di vari gradi in suo soccorso, anche se sarà inutile, visto che arriveranno a vicenda conclusa. Oltre che con il villaggio che ora si è affezionato a lui e lo ammira molto, Gaara ha migliorato anche i rapporti con i fratelli Kankuro e Temari, che ora invece di odiarlo e temerlo come fosse un'arma, condividono con lui un vero rapporto familiare. Gaara, in queste vesti, ha sul viso quasi sempre dipinta un'espressione dolce e serena. Il combattimento con Deidara è durissimo e sembra che nessuno dei due superi l'altro. Dopo aver perso un braccio grazie all'abilità di Gaara, il nukenin del Villaggio della Roccia, grazie alla sua astuzia minaccia di distruggere con una bomba gigantesca, il villaggio che Gaara adesso ama tanto. Questi per proteggerlo, dopo aver usato parte del suo chakra per creare un gigantesco scudo volante di sabbia, è costretto a usare la sabbia in cui Deidara aveva inserito dei tarli esplosivi. Dopo la detonazione, Gaara, ancora cosciente, si serve del poco chakra rimasto per impedire che il villaggio sia travolto dall'enorme massa di sabbia utilizzata per lo scudo, spostandolo fuori dall'area abitata. Subito dopo lo sforzo sviene e viene raccolto dal nukenin di Alba ormai allo stremo. Catturato, morirà a causa dell'estrazione di Shukaku dal suo corpo, che Naruto e i suoi non fanno in tempo ad impedire; sarà la vecchia Chiyo, la nonna di Sasori, che un tempo aveva sigillato il demone in lui, a resuscitarlo con l'aiuto del Chakra di Naruto sacrificando la sua vita e pagando, così, il debito che sentiva di avere nei confronti di Gaara per averlo condannato ad anni di sofferenze. Dopo l'estrazione del demone che Gaara ospitava, esso mantiene tuttavia il controllo sulla sabbia, probabilmente grazie al volere della madre defunta. Un'altra anomalia è data dai contorni neri degli occhi, anche quelli rimasti nonostante non sia più la forza portante dell'Ichibi. É ricomparso nel capitolo 453 per la riunione dei 5 Kage, accompagnato dai fratelli Kankuro e Temari. Durante l'attacco del Team Taka chiede a Onoki, lo Tsuchikage, quando ha gettato via quello che era. Dopo di che si dirige nel luogo dello scontro tra Sasuke e il Raikage, salvando il nukenin dall'attacco di quest'ultimo. Prova allora a tentare di far redimere l'Uchiha senza successo, e allora sostituisce il Raikage nella lotta, dove dimostra di aver portato a un livello altissimo la sua Difesa Assoluta riuscendo a parare addirittura l'Amaterasu. A questo punto attacca assieme ai fratelli e un ninja di Kumo Sasuke, che si salva con il Susannoo. Con questa tecnica l'Uchiha fa crollare il soffitto, e anche se tutti si salvano, Sasuke ne approfitta per scappare. Ricompare nell'ultimo capitolo dove si appresta ad ascoltare il Piano Occhio di Luna di Tobi, arrivato al summit salvando Sasuke da un attacco dello Tsuchikage. Rifiuta la proposta di Tobi di unirsi a lui e quindi consegnare l'amico Naruto e Killer Bee, gli ultimi 2 Jinchuriki. L'Uchiha prima di scomparire, dichiara guerra alle 5 Grandi Terre Ninja.
Quarta Guerra Mondiale Ninja[]
Durante la Quarta Guerra Mondiale Ninja diventerà sia il generale di tutte le divisioni, che il generale della Quarta Divisione. Durante la guerra la sua divisione affronterà la squadra di Kabuto composta dai precedenti kage, ossia: il quarto Kazekage (suo padre), il terzo Raikage, il secondo Tsuchikage e il secondo Mizukage. Dopo un iniziale e lento indietreggiamento, la sua divisione si fermerà e aspetterà il suo segnale, mentre lui e il terzo tsuchikage attaccano con la sabbia e con l'arte della polvere i vari Kage, ma vengono bloccati dall'arte della polvere d'oro del quarto kazekage e dall'arte della polvere del secondo tsuchikage. Il quarto kazekage vedendo che Gaara riesce a controllare la sabbia con una potenza tale da avergli fatto pensare di aver liberato lo Shukaku, gli chiede dove sia finito lo Shukaku monocoda e Gaara lo lascia sbigottito dicendo che non è più la forza portante che aveva creato. In seguito sconfigge suo padre che gli rivela la verità: Yashamaru, suo zio, amava veramente Gaara e quella notte aveva mentito sotto suo ordine per far si che padroneggiasse lo shukaku, e la persona che Yashamaru odiava non era Gaara, ma suo padre, poichè responsabile del confinamento di shukaku nel grembo di sua sorella. Dopo essere scoppiato a piangere Gaara sigilla suo padre che fiero del figlio gli affida il villaggio della sabbia. In seguito grazie all'aiuto di Naruto e di Onoki sigilla Mu (anche se quest'ultimo si scinde sfuggendo in parte alla cattura) e poi affronta con Onoki il Secondo Mizukage, che nonostante la tecnica dell'imperatore di vapore che sembra esplodere all'infinito, riesce a sconfiggerlo e a sigillarlo sfruttando anche la polvere d'oro lasciata dal padre. In seguito si scontrerà assieme al resto dei 5 kage suoi alleati contro Madara Uchiha, venendo sconfitto assieme ai kage da quest'ultimo. Successivamente giungerà inaspettatamente Orochimaru in soccorso di Tsunade e assieme al Sannin i kage, Gaara compreso, ormai ristabiliti dalle dure ferite riportate contro Madara, si accingono a recarsi sul campo di battaglia principale in cui combatte il resto dell'alleanza contro Madara e Obito Uchiha, ormai divenuto forza portante del dieci code. Dopo che Madara estrarrà la Volpe a Nove Code da Naruto, Gaara soccorrerà quest'ultimo, portandolo dal quarto Hokage Minato, affinchè possa salvargli la vita. Verrà assoggettato dallo Tsukuyomi Infinito in cui sognerà di essere di nuovo bambino, di avere una famiglia che lo ami e di poter giocare tutto il giorno con Naruto. Verrà liberato quando Naruto e Sasuke scioglieranno l'illusione.
Epilogo
Alla fine della guerra, Gaara rimarrà Kazekage e parteciperà ad un summit dei Kage tenuto nel villaggio della foglia, accompagnato da Kankuro.
Descrizione[]
Aspetto[]
Gaara è un ragazzo dalla carnagione chiara e dai capelli lisci corti di colore rosso. L'ideogramma rosso che porta sulla fronte (愛) significa "Amore". Gaara presenta anche delle evidenti occhiaie nere sugli occhi: questo è un indice di insonnia, Gamabunta spiega il perché di questo a Naruto dicendo che il Demone Tasso che Gaara contiene è molto instabile mentalmente e spesso provoca insonnia. Con se porta sempre una Giara di Sabbia.
Carattere[]
Durante la sua sua infanzia il demone influenzava il suo comportamento provocandogli una rabbia innata e sete di sangue. Era solito uccidere chiunque si trovi a portata di tiro anche solo per uno sguardo di troppo. Tale comportamento influenzò anche le relazioni con i suoi familiari che lo temevamo.
Dopo l'incontro con Naruto, Gaara cambia completamente atteggiamento, sostituendo l'odio con l'amore, migliorando le sue relazioni, permettendogli di crearsi per la prima volta degli amici.
Abilità[]
Come ospite del demone tasso della sabbia, Gaara ha l'abilità di muovere e far levitare la sabbia che contiene in una "giara". con la sola forza delle volontà. Viene inoltre protetto tutte le volte da uno scudo di sabbia, che si attiva a prescindere che lui lo voglia o meno (perfino gli attacchi auto-inflitti vengono fermati dalla sabbia). Gaara soffre inoltre di un'insonnia che dura da quando è nato, un effetto collaterale all'essere l'ospite del demone tasso; ogni volta che si addormenta, infatti, il demone ne approfitta per divorare lentamente la sua anima.
Quando arrabbiato o particolarmente assetato di sangue, Gaara comincia a trasformarsi in una versione "umana" della bestia coprendosi di sabbia. La sabbia prende la forma del demone tasso e incrementa notevolmente le sue abilità oltre che al chakra. Mentre è in questa forma, Gaara ottiene un'immensa forza, resistenza e l'abilità di usare shuriken di sabbia. Può anche allungare i suoi arti di sabbia senza che questi si indeboliscano.
In situazioni disastrose, Gaara può ricreare una replica della Reliquia della Sabbia in forma originale. Diversamente dalla versione di grandezza umana, questa replica può essere creata quasi istantaneamente. Gaara controlla la replica dall'interno, rimanendo al sicuro dagli attacchi nemici. Nonostante sia fatto di sabbia, Gaara sembra non essere capace di rigenerarne i danni. Mentre è in questa forma, Gaara può anche liberare lo spirito del demone, consentendogli di usare la sua vera potenza. Per fare questo, Gaara deve emergere dalla replica posizionandosi sulla testa e cadere in un profondo sonno forzato. Una volta liberato, il demone tasso può attaccare usando tutte le sue tecniche originali. Dal momento che Gaara sporge dalla testa della bestia, però, può essere facilmente risvegliato con la forza, nel qual caso lo spirito del demone viene ancora una volta soppresso.
Durante la saga del salvataggio di Gaara, il demone tasso viene forzatamente estratto dal corpo di questi da Alba, uccidendolo. Gaara, tuttavia, potrà resuscitare grazie alla combinazione della tecnica di reincarnazione di Chiyo e del chakra di Naruto. L'abilità di Gaara di controllare la sabbia sembra rimanere intatta anche dopo l'estrazione del demone.
In seguito si viene a scoprire che il demone sopprimeva in parte alcune potenzialità nascoste di Gaara quindi, dopo l'estrazione, Gaara acquisisce nuove abilità legate al controllo della sabbia, diventando così più forte rispetto a prima e mantiene tutte le sue tecniche. Ciò è confermato dall'affermazione del quarto kazekage che nonostante l'uso della polvere d'oro per trattenere la sabbia afferma che non riesce a trattenerla e che il controllo della sabbia è migliorato dall'ultima volta che aveva affrontato shukaku.
Gaara utilizza l'Arte del Vento per potenziare i suoi attacchi basati sull'uso della Sabbia. Inoltre ha ereditato l'Arte del Magnetismo dal padre, con la quale può miscelare la sua Sabbia a dei frammenti scintillanti metallici con la quale può potenziare la sua difesa.[2]
Curiosità[]
- Gaara ha uno stretto rapporto di amicizia nei confronti della forza portante dell'eptacoda Fu.