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Izanagi[1]
Izanagi
(イザナギ, Izanagi)
Debutto
Manga Naruto #476
Anime Naruto: Shippuden #209
Informazioni
Classificazione Sharingan Triple Abilità Innata, Genjutsu, Kinjutsu, Arte Oculare
Classe Supplementare
Raggio Corta distanza
Elementi Nature Icon YinNature Icon Yang
Utilizzatori
Danzo Shimura
Obito Uchiha
Madara Uchiha
Baru Uchiha(solo anime)
Naka Uchiha (solo anime)
Rai Uchiha(solo anime)


L'Izanagi (イザナギ, Izanagi) è una tecnica proibita del Clan Uchiha. E' una particolare tecnica illusoria che agisce sull'utilizzatore anziché su altri ed è tra le più potenti della sua categoria. Una volta attivata, la tecnica slega l'utilizzatore dai legami tra realtà ed illusione, garantendogli di "controllare il proprio stato di esistenza" anche se per poco tempo. Come per la sua controparte, in cambio del potere che la tecnica offre, lo Sharingan con cui Izanagi è lanciato viene sigillato e si perde la vista per sempre.

Descrizione[]

Anche se l'utilizzatore rimane una persona fisica e reale, una volta attiva la tecnica è capace di annullare ogni svantaggio, incluse ferite e persino la morte, rendendole delle vere "illusioni". In qualunque modo l'utilizzatore riceve una ferita, lui/lei svanisce come se fosse un illusione e riappare nel mondo reale, intoccato e corporeo. Questa tecnica è basata sua un'abilita dell'Eremita dei Sei Sentieri, chiamata Creazione di Tutte le Cose (万物創造, Banbutsu Sōzō). Il tutto parte dall'immaginazione, e dall'energia spirituale che è alla base dell'Arte dell'Ombra, per creare massa e forma dal "niente"; in seguito si applica la vitalità, quindi all'energia fisica che è alla base dell'Arte della Luce, per dar vita alla forma immaginata. Così è nata Izanagi: una tecnica in grado di rendere reale l'immaginazione.

Izanagi però, può essere usata solo da coloro che discendono dall'Eremita dei Sei Sentieri. Gli Uchiha, che sono discendenti dell'Eremita, sono capaci di usare Izanagi con il loro Sharingan; in cambio però dell'immenso potere di controllare la realtà, l'occhio con cui Izanagi è lanciato viene sigillato e si perde la vista per sempre. Per questa ragione gli Uchiha la classificarono come Kinjutsu. Danzo Shimura, nel tentativo di rendere la tecnica più versatile in combattimento, si è impiantato dieci Sharingan nel braccio destro.

Per usare pienamente Izanagi bisogna inoltre possedere i tratti genetici del Clan Senju, altri discendenti dell'Eremita. Più o meno per questa ragione, Danzo ha del DNA di Hashirama Senju impiantato nel braccio, che estende la durata degli Sharingan che possiede ad 1 minuto, avendo così in totale dieci minuti di autonomia. Tuttavia, visto che Danzo non è un Uchiha, il suo livello di chakra scende ogni volta che usa uno Sharingan per attivare Izanagi. Anche Tobi fa uso del DNA di Hashirama ma, al contrario di Danzo, ne ha il pieno controllo ed è così in grado di usare il pieno potenziale di Izanagi.

Riferimenti alla Mitologia[]

Come le altre tecniche connesse allo Sharingan, qusta tecnica ha il nome di una divinità shintoista. Secondo la tradizione, Izanami ed Izanagi crearono gli altri dei e l'isola del Giappone

Secondo la leggenda, la nascita dell'ultimo dio, quello del fuoco Kagutsuchi, costò la vita ad Izanami. Izanagi, adirato, uccise il figlio e scese all'inferno (Yomi) con l'intento di condurre nuovamente la sua compagna in salvo; al suo arrivo, il dio scoprì che la sua sposa si era nutrita con il cibo infernale ed era diventata un demone malvagio. Izanagi fuggì in superficie ed Izanami restò nello Yomi divenendone la terribile regina.

Ritornato sulla Terra, Izanagi volle lavarsi dal sudiciume che lo aveva ricoperto ed eseguì un rito di purificazione. Si tuffò in un fiume e soffiandosi il naso originò il dio Susanoo, signore della tempesta; dal suo occhio destro nacque Tsukuyomi, divinità della Luna e da quello sinistro Amaterasu, dea del Sole.

Trivia[]

  • Sembra che nel passato membri del clan Uchiha usavano questa tecnica durante battaglie importanti che dovevano vincere ad ogni costo. Tuttavia, cominciarono presto ad abusarne portando così alla creazione di Izanami per punire i trasgressori.

Note[]

  1. Sha no Sho, pag. 231
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