Mondo dei Deva | |||||
(天道, Tendō) | |||||
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Debutto | |||||
Manga | Naruto #420 | ||||
Anime | Naruto: Shippuden #133 | ||||
Informazioni | |||||
Classificazione | Abilità Innata, Arte Magica, Arte Oculare | ||||
Classe | Offensivo, Difensivo, Strategico | ||||
Raggio | Corto-Medio-Lungo raggio | ||||
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Il Mondo dei Deva (天道, Tendō) o Mondo Divino, garantisce all'utilizzatore l'abilità di manipolare la forze attrattive e repulsive. Quando è usato da Nagato, il Mondo Divino è canalizzato nel corpo del suo defunto amico Yahiko.
Questo Mondo ha la capacità di manipolare le forze gravitazionali di oggetti e persone ma ha il limite di non poter usare la tecnica in successione: più e` potente la tecnica che si usa più si allunga l'attesa. Il Mondo Divino ha inoltre un'altra abilità: il Chibaku Tensei, con cui l'utilizzatore può creare un enorme corpo terrestre formato da qualsiasi cosa presente in zona, al momento dell'attivazione, che vengono attratte da una sfera nera lanciata in aria.
Inoltre il Mondo Divino ha la capacità di levitare in aria grazie alla sua abilità di attrazione e repulsione gravitazionale, come visto durante l'attacco al Villaggio della Foglia.
Riferimento alla Mitologia[]
I Deva (sanscrito देव; 天 cinese tiān, coreano: cheon, giapponese: ten, vietnamita: thiên, tibetano: lha) sono gli "dei" nei loro "paradisi" ed, a differenza di altri, non sono dei creatori, né onniscienti, né onnipotenti, né perfetti né rappresentazioni di princìpi superiori. I mondi in cui vivono sono divisi in tre diversi gradi: il superiore, Ārūpadhātu, è senza forma, il mediano, Rūpadhātu, comprende i deva dotati di forma fisica, mentre l'inferiore, Kāmadhātu hanno sia forma fisica che passioni. L'esistenza come Deva è caratterizzata nei paradisi inferiori da enormi piaceri sensoriali, alternati alla continua necessità di doversi difendere dagli attacchi degli inferiori Asura; nei paradisi superiori, invece, i Deva trascorrono una vita lunghissima, in uno stato di profonda meditazione, quasi d'incoscienza, che impedisce loro di provare il piacere quanto il dolore. Generalmente i Deva sono soliti scambiare la loro lieta esistenza per l'autentica liberazione dal dolore, mentre in queste condizioni si è praticamente impossibilitati a compiere azioni karnificamente fruttifere. Pertanto, una volta terminato il ciclo di retribuzione dei meriti, sono destinati a rinascere in condizioni inferiori.